Contenuto
La classe 2CE ha letto e discusso, durante le ore di italiano "a distanza" cone la prof. Elena Scolaro, la poesia "Nove marzo 2020" di Mariangela Gualtieri: il testo parla del cosiddetto lockdown che ha imposto a tutti noi di fermare la frenetica corsa dei nostri impegni quotidiani e ha ridisegnato i ritmi e i paesaggi dei nostri giorni, obbligandoci a stare a casa. In questo tempo strano ci sono però, come dice la poetessa " pepite d'oro per noi": ci può essere qualcosa di buono, qualcosa di prezioso. Una di queste pepite è sicuramente il testo nato dalla penna della studentessa Gaia Danzo che, ispirata dal testo letto, ha voluto dare una sua interpretazione personale, attraverso la poesia, di questi tempi difficili.
DENTRO UNA BOLLA
Tratteniamo il respiro.
Non affogheremo sott'acqua, ma ne usciremo pesci.
A volte speriamo di non tornare a galla,
perchè l’aria potrebbe continuare a soffocarci.
Eppure a noi piaceva quel costante affogare.
In questa bolla di una salvezza ingabbiata,
possiamo osservare in silenzio
e, nonostante faccia male aprire gli occhi sott’acqua,
finalmente li spalanchiamo.
Ci rendiamo conto che i supereroi indossano veramente una maschera,
anche se non quella che ci aspettavamo.
I bambini hanno sempre avuto ragione:
il bello di uscire, di un abbraccio,
il tenersi occupati con cose semplici,
l’aver una pazzia realistica.
Dobbiamo ascoltare i ragazzi,
insegnanti dell’avere ragione, pur se in modi diversi
della nulla esistenza di un giusto o di uno sbagliato,
persino credendo ai supereroi.
Le vere prede di questa situazione,
oltre a chi sta affogando,
sono coloro che hanno un pericolo anche nella tana,
come topolini che tornano nel loro buco,
anche se sanno che là c’è il veleno,
ma non possono farne a meno.